Memorie dal passato

Published on gennaio th, 2013

Callianetto Pro Loco

Callianetto è una piccola località posta a 165 metri sul livello del mare tra le colline dell’alto Monferrato a circa 10 chilometri a nord di Asti sulla direttrice per Casale; oggi conta circa mille abitanti  ed è frazione del comune di Castell’Alfero. Secondo lo storico astigiano Decanis, Callianetto fu forse costituito da abitanti di Calliano i quali, probabilmente a causa delle calamitose vicende civili che infestarono l'astigiano e per le lotte che quel paese dovette sostenere, si siano rifugiati in queste zone intricate e boscose e che, come provenienti da Calliano, ne abbiano voluto conservare il nome a ricordo della loro antica e primitiva residenza. La presenza di Consoli nel tredicesimo secolo evidenzia un'autonomia amministrativa del piccolo paese. Callianetto, come Castell'Alfero, ebbe poi la protezione di Asti con cui formava un unico corpo e sulla fine del Sedicesimo secolo passò come Asti alle dipendenze del Duca di Savoia, il quale nel 1619 dava Castell'Alfero in feudo a Gerolamo Germanio marchese di Ceva. Nel 1630 passò al conte Alessandro Amico ed ai suoi discendenti fino all'ultimo che morì senza prole nel 1832. Nel fitto dei boschi di Callianetto si vedevano, fino a non molti anni fa, alcuni ruderi di una torre del vecchio castello Salice Verde, ove la tradizione pretende che si siano rifugiate personalità di altissima stirpe durante la pestilenza di Torino del 1832. All'estremità meridionale della frazione i Certosini avevano un piccolo monastero denominato il Bricco divenuto successivamente casa privata di abitazione. La Chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria dell'Annunziata ha origini incerte. La Chiesa di Callianetto viene attestata per la prima volta il 2 novembre 1265 in occasione dell'interdetto - proibizione di ogni funzione religiosa - del vescovo di Asti ai Consoli di Callianetto. Nel registro delle Chiese della Diocesi di Asti, compilato per ordine del Vescovo Arnaldo di Roseto nel 1345, viene elencata tra le chiese che appartenevano alla Diocesi di Asti. La prima visita pastorale di cui abbiamo notizia è stata compiuta da Monsignor Della Rovere nel 1570. Nel 1667 furono esauditi i desideri degli abitanti e la Chiesa da cappellania divenne parrocchia staccandosi dalle dipendenze del parroco di Castell'Alfero; verso la metà del Settecento ebbe il titolo di Pievania che conserva tuttora. L'attuale parrocchia completamente rifatta nel secolo scorso conserva pregevoli lavori del pittore Carlo Morgari e del decoratore Giovanni Lamberti. Dalle alture adiacenti il concentrico nelle giornate limpide e terse si vedono in lontananza le Alpi Occidentali e il Monviso; comunque il territorio è in gran parte collinoso, vigneti e boschi di acacie e castagni si alternano a prati e campi di frumento; il sottosuolo è ricco di acqua e perciò vi sono molti pozzi artesiani e fontane. La coltivazione della canapa che in passato aveva dato lavoro a molti tessitori di tela è rimasto solo più un ricordo rievocato in occasione del Festival delle Sagre Astigiane. La frazione è attraversata dal rio Maggiolino e dal suo affluente il rio Valmarchese.